— 15 aprile 2014 11:38

M. WARD

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scrittore, produttore e musicista, M. WARD si è affermato come una delle voci più versatili e uniche nel panorama moderno della musica americana.
Membro del duo She & Him e dei Monsters of Folk, ha collaborato con grandi artisti come Cat Power e Neko Case.
A quattro anni di distanza dall’ultimo lavoro “More Rain”, lo scorso anno ha pubblicato ben due nuovi album in studio: “MIGRATION STORIES” (3 aprile 2020) e “THINK OF SPRING” (11 dicembre 2020).

Matthew Stephen Ward, aka M. Ward, è un cantautore e produttore discografico americano. Cresciuto a Portland, la sua musica sembra occupare un posto che è unicamente “fuori dal tempo”, un luogo che riesce a colmare il divario tra le più disparate tradizioni musicali americane quali folk, country, blues e rock.
Nella sua lunga carriera M. Ward ha collaborato con Cat Power, Neko Case, Beth Orton, The Court & Spark, Bright Eyes, Jenny Lewis, e My Morning Jacket.
Oltre al suo lavoro da solista è conosciuto anche come membro di She & Him e Monsters of Folk.
La sua lunga carriera ha inizio insieme all’amico Kyle Field (Little Wings) nel 2000 quando, sotto il nome di Rodriguez, pubblicano il primo e unico album, “Swing Like a Metronome”. A produrre il disco è Jason Lytle (Grandaddy) che porta a Howe Gelb, capofila dei Giant Sand, un demo di Ward. Nell’autunno 2000, l’etichetta di Gelb (Ow Om) pubblica l’esordio di M. Ward, “Duet For Guitars #2”.
Ad un anno di distanza esce “End of Amnesia” e, a seguire, “Transfiguration of Vincent” (2003), che ottiene un ottimo responso dalla critica, “Transistor Radio” (2005), “Post-War” (2006) e “To Go Home” (2007).
Dopo aver conosciuto l’attrice e cantante Zooey Deschanel, nel 2006 fonda il duo She & Him con la quale, nel Marzo 2008, pubblica l’album “Volume One”, eletto “disco dell’anno” dalla rivista Parade.
Nel 2009 fa ritorno alla carriera solista con “Hold Time”.
Nel settembre dello stesso anno M. Ward si riunisce con gli amici Conor Oberdt, Jim James e Mike Mogis per pubblicare un disco sotto il nome di Monsters of Folk.
Nel 2012, preannunciato dal singolo “The First Time I Ran Away”, pubblica “A Wasteland Companion”.
“A Wasteland Companion si presenta più che mai come un diario di viaggio, un taccuino sgualcito in cui ritrovare le tracce di tutte le divagazioni del percorso artistico di M. Ward […]. È la varietà delle sfaccettature, allora, a prevalere sull’unità della trama, dando vita a una sorta di summa della musica di M. Ward. Non a caso, si tratta di un disco vagabondo, registrato in ben otto studi diversi, da Portland a Bristol, passando per Los Angeles e New York”. Ondarock
A Marzo 2016, anticipato dal singolo “Girl From Conejo Valley”, pubblica “More Rain”, via Merge. Al disco collaborano Peter Buck dei R.E.M., Neko Case, k.d. lang, The Secret Sisters e Joey Spampinato di NRBQ.
«Penso che uno dei più grandi misteri dell’America oggi sia questo: come riusciamo a gestire questo flusso continuo di cattive notizie nella Page One e poi continuare con le nostre vite secondo quello che ci consiglia la sezione stile?», ha affermato Ward nel comunicato stampa. «Ci dev’essere una parte del nostro cervello che ci permette di dare un rapido sguardo ad ali spiegate sull’umanità, e penso che la musica sia in grado di aiutare la gente – me incluso – ad andare proprio in quel posto».
Per il suo decimo album, “Migration Stories”, M. Ward si trasferisce nel Quebec, Canada, per lavorare con Tim Kingsbury e Richard Reed Parry, membri degli Arcade Fire, il produttore/fonico Craig Silvey (Arcade Fire, Arctic Monkeys, Florence and the Machine) e Teddy Impakt.
Insieme, negli studi di Montreal degli Arcade Fire, hanno registrato una collezione di brani ispirati alle storie di migrazione umana. I racconti quasi onirici di questi 11 brani sono nati dalle immagini tratte dai servizi sui giornali e dai notiziari televisivi, dalle storie raccontate dagli amici e dai racconti tratti dalla storia famigliare di Ward.
A pochi mesi di distanza,  l’11 dicembre 2020, pubblica, via ANTI-, “Think of Spring”, una raccolta di canzoni originariamente registrate da Billie Holiday (contenute nell’album del 1958 “Lady in Satin”). Il cantautore californiano ha reinterpretato i brani originali e i loro archi, con una sola chitarra acustica e una quantità minima di manipolazioni in studio.
«È sempre bello inventare nuovi giri di chitarra e usarli per deostruire delle vecchie canzoni».
Il titolo dell’album, “Think of Spring”, deriva da un poema del 1924 scritto da Jane Brown-Thompson diventato poi il brano di Holiday, “I Get Along Without You Very Well” del 1938 (prima traccia del disco di M. Ward).
“La prima volta che ho ascoltato “Lady in Satin” ero in un mega centro commerciale da qualche parte a San Francisco. Avevo circa 20 e non ne sapevo molto dei dischi di Billie [Holiday], della sua vita o di come la sua voce fosse cambiata nel corso degli anni. Ad ogni modo, il suono proveniva dall’altra parte del centro commerciale e ricordo di aver scambiato la sua voce per una bellissima chitarra elettrica perfettamente distorta – una cosa dell’altro mondo che galleggiava su questo strano e lugubre oceano di archi e io sono stato rapito per sempre”. M. Ward

M. WARD: www.mwardmusic.com | www.facebook.com/mwardmusic | www.twitter.com/mwardtweeting | www.instagram.com/mwardtravelogue

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