Senza categoria — 1 maggio 2015 12:00

COLD SPECKS

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Dopo il successo ottenuto con l’album d’esordio, I Predict A Graceful Expulsion,
pubblicato nel 2012 da Mute, e dopo gli emozionanti live di Febbraio, la singer/songwriter Al Spx, in arte COLD SPECKS,
torna in Italia con il suo ultimo album in studio, Neuroplasticity.
Registrato in Canada, paese d’origine dell’artista,
e prodotto e mixato da Jim Anderson e Ben Hillier (Blur e Depeche Mode),
l’album è stato anticipato dai singoli Absisto e Bodies At Bay.
Al Spx ha collaborato all’ultimo lavoro di Moby, ed è stata invitata a suonare
con Joni Mitchell al 70° compleanno della cantante al fianco di Herbie Hancock.

The combination of Spx’s arresting voice, which sounds like it could have been
recorded at any point during the last 100 years, and these grave subjects and
arrangements is rousing and beautiful”- The Guardian

Her cryptic lyrics are filled with thoughts of death and divinity.
As the words mourn and pray, the music promises redemption.”- New York Times

this is the sort of voice that makes you whip the big limo around”- Pitchfork

I was really struck by the emotional power of Cold Specks.
Her voice is very personal and timeless.”– Anna Calvi

Cold Speks in Italia per un’unica data a Luglio:

GIOVEDÌ 23 LUGLIO 2015
BOLOGNA – BOLOGNETTI ROCKS

www.covoclub.it
 Vicolo Bolognetti, 2, 40125 BO
Ingresso “up to you”

 

La canadese Cold Specks, dopo l’esordio con I Predict A Graceful Expulsion, che l’ha fatta conoscere al pubblico come stella emergente tra le voci black e soul contemporanee, torna sulle scena musicale con un secondo lavoro, Neuroplasticity.
Il nuovo disco è stato prodotto dalla Mute. L’incontro tra la cantante e la casa risale al primo disco, quando la label, dopo aver ricevuto il suo demo, l’ha affidata a Rob Ellis, già produttore di PJ Harvey e Anna Calvi. Oltre alla voce, sono state le interpretazioni della songwriter a nobilitare il suo primo lavoro ricco di enfasi.
Nel nuovo disco non manca certo la componente pop, ma è tutt’altro che un limite: se già il primo disco aveva fatto intravedere una certa consapevolezza dei propri mezzi, nonché una sensibilità interpretativa già riconoscibile, Neuroplasticity ha il compito di raccontare la maturità consolidata della singer/songwriter, che non si accontenta di ridurre la propria voce ai soli stilemi soul e funk.
C’è infatti un’interessante commistione di generi: atmosfere notturne ed elettrificate che la avvicinano ad Anna Calvi. La matrice black è costante nell’interpretazione e nella voce, entrambe di altissimo livello, ora declinate a pulsazioni ambient e contaminazioni electro.
“La scorsa estate, ho iniziato a scrivere e registrare a Montreal”, ricorda la cantante, “La maggior parte del disco è stato scritto e registrato da luglio a novembre presso l’Hotel2Tango. Ho cercato di darmi tutto il tempo possibile al fine di realizzare il disco al massimo delle mie possibilità”. La musica che ne risulta, calma e allo stesso tempo selvaggia, suggerisce all’ascoltatore l’attività di composizione che c’è dietro al disco.
Il primo singolo è Absisto, che, tra l’altro, è il verbo latino per indicare l’allontanamento o il ritiro da qualcosa, mentre neuroplasticità indica la capacità del nostro sistema nervoso di modificare la sua struttura in risposta a una varietà di fattori intrinseci o estrinseci. L’album si sofferma proprio su questo senso di buio e sconosciuto.
Questo sentimento è racchiuso nel microcosmo delle due canzoni che chiudono l’album ‘Let Loose the Dogs’ e “A Season of Doubt,’ dove la voce senza accompagnamento di Specks ripete  “Just a nameless fool, tainted by age/Black-out goodnight, am I wasting your time?” e, proprio sulle ultime note del disco, “I’ve an unrelenting desire to fall apart.”
L’atmosfera del disco è più tetra rispetto a quella del primo lavoro: in tutti i brani domina un sapore noir e senza tempo che conferisce al risultato complessivo una spinta in più, rendendo Neuroplasticity una prova senz’altro riuscita.

 
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