— 25 maggio 2016 15:45

FLO MORRISSEY

Flo Morrissey, classe 1994, è una cantautrice americana con una voce d’incanto.
Seconda di nove figli è cresciuta immersa nella musica.
Appena ventiduenne ha un viso da bambina ma il suo tono vocale e le sue canzoni sono senza tempo.
Scoperta da Aram Goldberg, manager di Devendra Banhart, lo scorso Giugno ha pubblicato il suo album d’esordio,
Tomorrow Will Be Beautiful, via Glassnote/Caroline. L’uscita dell’album è stata anticipata dalla bellissima Pages Of Gold.

“Mi piace Neil Young, Bob Dylan, e Nick Drake, ma anche Jeff and Tim Buckley, Devendra Banhart, Antony and the Johnsons, e CocoRosie. E il jazz, come Billie Holiday”.
Flo Morrissey ha da poco festeggiato il suo ventunesimo compleanno, ma la sua voce e il suo songwriting sono senza tempo.
Morrissey è cresciuta appena fuori Portobello Road a Londra. È stato suo padre a farle conoscere artisti come Devendra Banhart e Antony and the Johnsons, e suo fratello maggiore Jeff e Tim Buckley.
A 14 anni inizia a studiare chitarra e ben presto carica su My Space i suoi primi brani. “Ho eliminato tutti gli altri”, dice “E penso che è quello sia stato l’inizio”.
Morrissey lascia la scuola a 17 anni per perseguire la sua carriera da songwriter.
“È stata una decisione importante”, ammette “Ma non avevo mai pensato di andare all’università perché sapevo che la musica era quello che volevo fare. E anche se può sembrare spaventoso andare fuori nel mondo reale e farlo, mi è sembrato giusto provare”.
I suoi genitori, insiste, sono stati del tutto solidali. “Non sarebbe successo se fossi rimasta seduta nella mia stanza tutto il giorno in attesa che qualcosa accadesse”, dice “Ma l’aver scritto musica da quando avevo 14 anni, la pubblicazione on-line dei pezzi e la potenza di Internet hanno contribuito a spianarmi la strada per incontrare il mio manager e la mia etichetta”.
A 15 anni compone Show Me, quello sarebbe stato il suo primo video musicale. Il video è stato registrato dal fratello e caricato su Vimeo.
In modo indiretto è stato il video che ha portato Morrissey all’attenzione di Aram Goldberg, direttore di Devendra Banhart, e poi a Daniel Glass della Glassnote Records (casa dei Phoenix, Mumford & Sons e Daughter, tra le tante).
È Show Me, che costituisce la pietra angolare del suo album di debutto, una raccolta di canzoni scritte negli ultimi 5 anni della sua vita. “È un quadro di quel periodo – alcuni brani sono più vecchi, un paio invece più recenti”, spiega “Non voglio sembrare un adolescente, ma parlano della mia adolescenza”.
Lei racconta di sentirsi senza età: “Mi piace pensare che esiste qualcosa nella mia musica che in genere non è facile da ritrovare nella musica di una ragazza di 19 anni”.
Lo stupore iniziale e l’emozione di fare qualcosa di nuovo ha lasciato il posto a una sensazione diversa: “Cerco ancora momenti di ispirazione”, dice “ma si tratta più di fare un esercizio su qualcosa che amo”. La spontaneità si è evoluta in mestiere, sviluppando una propria eleganza e ritmo. “È qualcosa che cambia con te, di giorno in giorno, e devi andare con lui”.
La sua ispirazione nasce dall’arte, dalla fotografia, così come dalla poesia e dalla letteratura. “E naturalmente la mia famiglia e le mie esperienze quotidiane sono ciò di cui maggiormente scrivo”, dice “E poiché sono ancora giovane, e non ho sperimentato molte cose alla mia età, cerco di generare un’emozione da qualcosa che ho visto, e qualche volta esagero, in un modo che forse suona più vecchio, forse suona come se ho già vissuto tutta la mia vita”.
Il suo singolo più recente, la bellissima Pages of Gold, è una canzone profondamente personale, “Un’istantanea”, dice, “della confusione adolescenziale”.
Morrissey ha registrato l’album con il produttore Noah Georgeson (Devendra Banhart, Joanna Newsom, Cate Le Bon), trascorrendo due mesi e mezzo a Los Angeles.
Ma Georgeson, dice, le ha permesso di “ascoltare le canzoni in un modo nuovo”, concepire un arrangiamento diverso introducendo la chitarra l’arpa e il pianoforte. “Ho imparato così tanto da Noah”, dice “Mi ha insegnato che c’è un modo per dare vita ad una canzone. Mi ha insegnato ad avere fede nella canzone. Mi sentivo come se stessi attraversando un’esperienza speciale con qualcuno, che è quello che penso un album e la registrazione di esso dovrebbe essere”.
Dopo vari show live, quest’autunno Morrissey si è esibita sul palco del Casino de Paris come supporter di Damon Albarn.
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